Dire Brasile è dire samba, il loro ballo simbolo, nato nelle favelas e divenuto una tradizione esportata anche all’estero. In Brasile, e in particolare a Rio de Janeiro, la samba non è solo un ballo, è uno stile di vita, è un modo di pensare, di agire …in poche parole è vita. Ci sono migliaia di persone che si preparano un anno intero per partecipare al celebre Carnevale di Rio, un vero rito della città.
A Rio de Janeiro ogni quartiere ha la sua scuola di samba, a volte anche più di una. Nella maggior parte dei casi sono situate nelle zone più disagiate, quelle a nord, dove la spiaggia di Copacabana è un lontano e pallido ricordo. Durante il mio viaggio a Rio ho avuto la fortuna e l’onore di partecipare ad una serata organizzata proprio in una scuola di samba, una delle più importanti e grandi, la scuola della Portela, nel quartiere Madureira. Proprio il quartiere Madureira, a cui ho dedicato un apposito articolo, gioca un ruolo fondamentale nella scuola di samba così come la scuola nei confronti del quartiere. Le scuole di samba rappresentano davvero qualcosa in più di un semplice luogo di ritrovo, sono il punto focale SANO intorno al quale si sviluppa la vita dell’intera comunità.
Obiettivo finale di queste scuole è prepararsi alle sfilate del carnevale, che sono innanzitutto un concorso, per arrivare quanto più in alto possibile. La preparazione va avanti tutto l’anno e comincia ad intensificarsi già da agosto. Ad esempio, quando ho partecipato alla festa della Portela, era la serata in cui si eleggeva la canzone ufficiale che avrebbe accompagnato ballerini e musicisti nel corso della sfilata che si terrà al Sambodromo, la celebre costruzione realizzata nel 1984 da Oscar Niemeyer.
La Portela è una tradizionale scuola di Rio, una delle più antiche e blasonate, vincitrice di ben 21 titoli del carnevale ma a secco da oltre 30 anni. I suoi colori sono il bianco e l’azzurro, ovvero i colori del cielo mentre il suo simbolo è l’aquila, sempre presente in apertura delle sfilate e presente anche all’ingresso della scuola. Più che di scuola, parlerei di piccolo villaggio. Varcata la soglia della Portela si entra proprio in un piccolo centro in cui non manca nulla: ci sono case, c’è la grande pista dove si esibiscono gli atleti, ci sono gli uffici, ristoranti, parcheggi…insomma una città nella città. Si tratta di una delle poche scuole rimaste ad essere frequentate solo dalla semplice gente della comunità, dove poter assisterete all’incontro di generazioni diverse che si ritrovano unite per portare avanti la loro tradizione.
Insomma davvero uno spettacolo nello spettacolo che sono contento di poter raccontare!








